L’ingrediente migliore di un vino è l’onestà di chi lo produce.
Da “La montagna di fuoco” di Salvo Foti
Alnus è dedicato alle centinaia di generazioni di viticoltori etnei che hanno preceduto I Custodi.
L’idea iniziale fu quella di produrre un rosato. Difficile e riduttivo però inquadrarlo sotto questa categoria. È fresco e affilato come un bianco, e insieme ampio e rassicurante, come solo un buon rosso etneo sa essere.
Poche migliaia di bottiglie: troppo poche per un rosato che rosato non è.
Etna Rosato DOC
Moganazzi (Etna settentrionale)
Nerello Mascalese (80%), Nerello Cappuccio
Controspalliera, attualmente in conversione al sistema ad alberello
10 anni
650 m slm
Sabbioso, vulcanico, ricchissimo di minerali, a reazione subacida.
Le uve vengono raccolte con accurata cernita e riposte in cassette basse per essere portate integre in cantina, dove sono pressate intere con spremitura soffice del grappolo con l’antico metodo del “pista e mutta”, cioè pressatura e immediata separazione del mosto dalle bucce. La fermentazione del mosto si svolge ad una temperatura di 20-25°.
Circa 5 mesi in vasche di cemento.
Almeno 2 mesi in bottiglia.
6.600 da 0,75 l (annata 2012)
Colore: rosato con lievi riflessi rubino.
Odore: floreale con freschi sentori di fragola e lampone.
Sapore: secco, armonico, gradevole, piacevolmente acidulo e speziato.
12,5%