L’ingrediente migliore di un vino è l’onestà di chi lo produce.
Da “La montagna di fuoco” di Salvo Foti
Custodire vuol dire preservare il territorio, mantenere le tradizioni e rispettare la persona.
Da questi valori e dall’amore verso una terra meravigliosa come quella Etnea, dove la vite è stata portata dall’uomo più di due millenni fa, nascono i vini de I Custodi, frutto della generosità del caloroso suolo vulcanico e della sua mineralità, del freddo della Muntagna e del sole di Sicilia.
I Custodi delle vigne dell’Etna sono Mario e Manuela Paoluzi, una giovane coppia che, mossa dalla comune passione per il vino e la Muntagna – come i siciliani chiamano l’Etna, affettuosamente ma con rispetto – decidono di acquistare pochi ettari di secolari vigne ad alberello nell’area a più alta vocazione del versante nord.
Sane viti di ogni età, sorrette dal loro palo in castagno, che popolano densamente (9000 ceppi per ettaro) impervi terrazzamenti di pietre a secco, sono coltivate in armonia con l’ambiente che le circonda – solo con la forza delle mani e con l’aiuto del mulo Ciccio – da I Vigneri, sapienti vignaioli Etnei. In modo naturale, organico, come da centinaia di anni si è sempre fatto sull’Etna, senza prodotti chimici di sintesi, nel rispetto delle persone, del paesaggio e della natura.
L’azienda è partita con due vini, Aetneus Etna Rosso DOC e Ante Etna Bianco DOC, prodotti con uvaggi autoctoni. Nel 2013 si sono aggiunti il Alnus Etna Rosato DOC e il secondo rosso, Pistus. Sta lentamente maturando, ancora per qualche anno, il grande rosso prodotto dalla Vigna Centenaria di Calderara.
Con tutte le sfumature, eleganti e profonde, dei vitigni a bacca bianca più rappresentativi del territorio.
Un rosato che rosato non è: fresco e affilato come un bianco, e insieme ampio e rassicurante, come un buon rosso etneo.
Un rosso come gli uomini della Muntagna: brusco, arcigno, spigoloso, graffiante.
Da monumentali vigne sul lato nord dell’Etna: un vino naturale vivo e vibrante, complesso ed elegante.